mercoledì 3 dicembre 2008

IL 13 DICEMBRE


Il 13 dicembre non sarà solo una festa. Ne abbiamo fatte tante, di feste: servono a star bene insieme, a contare le facce conosciute, a mettere in fila un po’ di bei discorsi, a mostrare i muscoli. E a ritrovarsi confusi e svuotati il giorno successivo.
Il 13 dicembre sarà una scelta. Convinta e impegnativa. La scelta di aprire questo processo costituente al paese, di sottrarlo alle prudenze dei gruppi dirigenti, di incarnarlo nelle passioni e nella generosità di chi sente tutta l’urgenza di una nuova sinistra in Italia.
Non staremo qui a dirci ancora una volta quanto “nuova” debba essere questa sinistra: abbiamo impegnato quattro mesi, dall’assemblea di Cianciano in poi, a ragionare sull’eredità che le culture politiche del secolo scorso ci hanno lasciato. Ci siamo detti cento volte che quell’eredità non va congelata né rifiutata ma rielaborata, impastata con una lingua diversa, arricchita con pratiche finalmente democratiche, finalmente inclusive. Abbiamo parlato delle troppe liturgie e dell’urgenza di abbandonarle. Abbiamo compreso che questo progetto non riuscirà a sommare tutta l’attuale sinistra (difficile tenere insieme chi si sente comunista dentro, e chi invece festeggia ogni giorno l’orgoglio comunista…), ma che oggi la virtù politica essenziale, più che l’unità ad ogni costo, è la coerenza: ovvero la capacità di utilizzare lo stesso alfabeto, di condividere la stessa ricerca, di affrontare lo stesso mare.
La sinistra italiana che nascerà il 13 dicembre sarà il racconto di questo tempo e di questo paese. Ma ne sarà anche il rimedio. Una sinistra del fare, più che dell’affermare. Questo ci siamo detti: e ce lo siamo detti a lungo. Adesso dobbiamo cedere ad altri la parola, lasciare che essa venga raccolta da chi questa nuova sinistra la sta già fabbricando nella pratica politica quotidiana, nel lavoro sui territori, dentro le amministrazioni, nei tempi serrati delle cento assemblee che abbiamo già svolto.
Cosa sarà e “quando” sarà questa nuova sinistra italiana? E’ ciò che cominceremo a decidere insieme tra due settimane. Posso solo dirvi cosa non dovrà essere: né un circolo di cultura, né un repertorio di tatticismi o di parole reticenti. Perché questo progetto decolli, perché diventi subito pane quotidiano e sfida elettorale in Italia e in Europa, occorre molta generosità. E poco politicismo. Esattamente l’opposto di ciò che è accaduto ad aprile.

Claudio Fava
Coordinatore Nazionale
Sinistra Democratica

mercoledì 26 novembre 2008

LIBERTA' DI STUDIO, LIBERTA' DI SCELTA.

Nonostante i ripetuti appelli, i comunicati, le manifestazioni degli alunni e dei genitori, l’impegno costante da parte dei consiglieri di opposizione, questa amministrazione, persevera sulla strada dell’introduzione del ticket sui biglietti dell’autobus degli studenti pendolari. Inventandosi la politica economica creativa per risanare le casse comunali, invece di attuare una politica seria e imparziale della lotta all’evasione, hanno voluto curiosare fra le tasche dei cittadini con un modello di domanda illegittimo, adesso continuano con la discriminazione, richiedendo le bollette dell’acqua pagate, altrimenti vai con i ticket! Io mi dissocio da questo modo “inquisitorio” e “discriminante” di fare politica, pur ritenendo la lotta all’evasione necessaria e vitale per questa amministrazione, mi schiero dalla parte degli studenti e delle loro famiglie, difendendo la libertà di studio di ognuno di questi ragazzi, perché ritengo i ticket un mezzo balordo e subdolo per costringere le famiglie a iscrivere i loro ragazzi negli istituti pozzallesi, spingendo i padri e le madri a non tenere conto, in alcuni casi e in questi tempi di crisi economica, delle inclinazioni scolastiche dei figli.
Invito gli studenti, le loro famiglie, i sodalizi e tutti i gruppi politici di opposizione ad unirsi per esprimere forte, insieme, il nostro NO AI TICKET, in nessuna forma e in nessun caso. Invito l’amministrazione a trovare metodi più efficaci e meno discriminanti per attuare una seria lotta all’evasione, credendo possibile una politica di risanamento programmato e che non si limiti a impopolari manovre come questa o a sceneggiate come la pubblicità sugli scuolabus! La scuola è un diritto, non è un teatrino dove politici incapaci possano fare avanspettacolo!

Alessandro Maiolino
Sinistra Democratica
Consigliere Comunale di opposizione

giovedì 13 novembre 2008

COSA STA SUCCEDENDO AL PORTO?


Dal sito del Comune di Pozzallo ho estratto quanto segue:



RISULTANZE DI GARA
GARA DEL 2 OTTOBRE 2008 OGGETTO: Lavori di adeguamento infrastrutturale del porto di Pozzallo e interventi multifunzionali


IMPRESE PARTECIPANTI: N.18

OFFERTE AMMESSE: N.18

NUMERO SORTEGGIATO: N. 11

NUMERO OFFERTE DI MINOR RIBASSO DA ESCLUDERE: N. 1,9

NUMERO OFFERTE DI MAGGIOR RIBASSO DA ESCLUDERE: N. 7,02

NR IMPRESA RIBASSO

1 SILGEO s.r.l. 7,3152

2 AVENI s.r.l. 7,3152

2°ESTR

3 AL.PA. COSTRUZIONI s.r.l 7,3152

4 FIGLIOZZI COSTRUZIONI s.r.l. 7,3151

5 IMPREMAR s.r.l. 7,3152

1^°ESTR6 SO.GE.MAR s.r.l. 7,3152

7 DEANCO s.r.l. 7,3152

8 DE FRANCISCI COSTRUZIONI s.r.l. 7,2153

9 COSIAM s.r.l. 7,3152

10 ELLEZETA Costruzioni S.R.L. 7,3152

11 ECOCOSTRUZIONI s.r.l. 7,3152

12 ATI: PASCAL COSTRUZIONI SRL - Ass. La Placa Angelo 7,3152

13 GRAZIANO COSTRUZIONI s.r.l. 7,3152

14 CAMPIONE INDUSTRIES s.p.a 7,3152

15 GEOSMAR s.r.l. 7,3152

16 RESEARCH s.p.a 6,9420

17 CAMPANIA NOLEGGI srl 7,3152

18 ARCADIA s.r.l. 7,3151

OFFERTE IN ORDINE CRESCENTE

16 1 6,9420

8 2 7,21534

3 7,315118

4 7,31511

5 7,31522

6 7,31523

7 7,31525

8 7,31526

9 7,31527

10 7,31529

11 7,315210

12 7,315211

13 7,315212

14 7,315213

15 7,315214

16 7,315215

17 7,315217

18 7,3152


AGGIUDICATARIO: IMPREMAR S.R.L., - CAMASTRA (AG)

2° IN GRADUATORIA: AVENI S.R.L. – BARCELLONA (ME)



COSA STA SUCCEDENDO? NON E' QUANTOMENO "STRANO" CHE 15 DITTE FACCIANO LO STESSO IDENTICO RIBASSO CON ADDIRITTURA 4 CIFRE DECIMALI IDENTICHE?


Esistono le coincidenze, il fato, il destino a volte, ma siamo sufficientemente "maturi" per intuire che c'è qualcosa che non va (col dovuto beneficio del dubbio!). Molti casi come questo in Italia sono il risultato di un "cartello" di imprese che si mettono d'accordo per aggiudicarsi gli appalti, vista la nuova legge che rende più difficile le truccature di un tempo; non abbiamo prove che anche a Pozzallo si sia consumato un misfatto, ma il dubbio si insinua nelle nostre menti e nelle menti di quanti leggono le risultanze della gara per i lavori del porto pubblicate sul sito del Comune di Pozzallo. Cercheremo di fare chiarezza in questa faccenda per capire se effettivamente esiste la possibilità di un imbroglio, proprio in virtù di aver scelto di condividere le battaglie di Libera e per fugare ogni dubbio sulla legalità dell'operazione.

Invito chi avesse informazioni al riguardo di farsi sentire.


Alessandro Maiolino

Consigliere Comunale di minoranza


lunedì 10 novembre 2008

La Pozzallo abbandonata


Al prossimo Consiglio Comunale di giorno 13 novembre 2008, presenterò un'interrogazione sullo stato di abbandono del quartiere delle case popolari e delle cooperative adiacenti. Qualcuno di voi ricorderà che feci una richiesta simile anche l'anno scorso, il fatto che oggi sia costretto a occuparmi ancora della questione, è il risultato dell'assoluta latitanza dell'Amministrazione Sulsenti al governo di questa città. Le rassicurazioni date in Consiglio un anno fa dall'ass. Avveduto sono rimaste parole al vento, come la maggior parte delle promesse di questa Giunta, che non ha fatto altro che nascondersi dietro un dissesto finanziario mai dichiarato ufficialmente ma utilizzato come scusa principale ogni qual volta i cittadini reclamano i loro diritti per una totale mancanza di servizi e per la discriminazione con la quale vengono gestite le poche risorse disponibili. Il fatto grave, a mio avviso, è il disinteresse da parte dell'amministrazione di determinate aree della città che non sono da utilizzare come cartolina al nostro fantomatico turismo: il Corso, il Lungomare Pietrenere, la Piazza delle Rimembranze, godono di un'attenzione particolare che consente la manutenzione e la cura del verde e una generale discreta pulizia, ma il resto di Pozzallo è sporco, incolto, ABBANDONATO! Nello specifico, il quartiere di Piazzale Italia è una vergogna, le foto che ho scattato denunciano uno stato di abbandono inequivocabile, ma non solo, oltre alla questione igienica (non di poco conto), si mette a rischio anche la sicurezza dei cittadini: chi esce dall'incrocio delle cooperative per immettersi nella provinciale Ispica-Pozzallo, ha la visuale completamente ostruita dai "cespugli" e dai rami di un alberto "di macchia mediterrane" che dovrebbero rappresentare il verde pubblico.

Questa è una situazione inaccettabile che è realtà anche in numerosi altri quartieri, ad esempio lungo il viale Europa, da giorni un ramo è caduto a causa della pioggia e nessuno è ancora intervenuto a toglierlo dal marciapiedi e dalla carreggiata: un semplice esempio di come i nostri amministratori non prestano attenzione neache ai bisogni minimi della città.

Non si chiedono interventi di manutenzione saltuari o che avvengono dopo la sollecitazione di questo o quel consigliere o cittadino, ma una reale programmazione che dia il senso della pulizia e dell'ordine, del bello e del sicuro, come una città dalla spiccata vocazione turistica come Pozzallo dovrebbe avere. Non mi si venga a dire che non ci sono risorse, che mancano gli operai, che il servizio manutenzione del comune è vecchio e stanco (come ha affermato un assessore!), altrimenti saremo costretti a chiamare in causa direttamente gli interessati e capire, davanti all'assessore, se la responsabilità è di chi non esegue o di chi non comanda!


Segue la mia interrogazione.


Al Presidente del Consiglio Comunale di Pozzallo Dott. F. Aprile
Al Sindaco di Pozzallo Dott. G. Sulsenti
All’Assessore all’ecologia Angelo Avveduto



Oggetto: Interrogazione sullo stato di abbandono del Piazzale Italia e del quartiere adiacente



Spett. Presidente
L’anno scorso, a lei e a questo Consiglio Comunale, presentai un’interrogazione con la quale chiedevo i motivi di un’incuria cronica nell’igiene del quartiere delle case popolari di Piazzale Italia e delle cooperative adiacenti. L’assessore Avveduto, rispose in aula, promettendo un tempestivo intervento a soluzione di questo problema. A distanza di un anno, però, le cose non sono per niente migliorate, anzi, mi sento di poter dire che la situazione è peggiore che negli anni passati: lo stato delle aiuole e totalmente fatiscente, nei risicati spazi verdi la sporcizia (carte, bottiglie, pacchi di sigarette, borse di rifiuti, ecc.) continua ad essere la prima fonte di abbellimento. Come mai non sembra essere possibile garantire un servizio di pulizia quotidiana “serio” che renda questa zona della città, già martoriata dall’incuria delle precedenti amministrazioni, un quartiere normale, almeno sotto il profilo dell’igiene?
Inoltre, sembra evidente che non è previsto dalla gestione di questa amministrazione nessun intervento manutentivo e migliorativo del verde pubblico, poiché erbacce e cespugli continuano a crescere liberi, (forse esempio di macchia mediterranea da preservare?) impedendo altresì la visuale all’uscita dell’incrocio con la strada che porta a Ispica, diventando in questo modo probabile causa di incidenti.
Nella speranza che la mia interrogazione venga da questa Giunta e dal Consiglio tutto attenzionata con il rispetto che meritano i cittadini che vivono nei quartieri citati chiedo a questa amministrazione che mi siano date risposte concrete e tempi di fattibilità per le soluzioni che verranno adottate per risolvere definitivamente il problema. A tal proposito suggerisco di istituire un ciclo di manutenzione periodico (cadenza mensile) per la sistemazione del verde pubblico e l’impiego di maggiore personale (che a dire il vero mi sembra poco impegnato e motivato anche nel resto della città) per garantire un’accurata e quotidiana pulizia dei luoghi citati.
Distinti saluti.



Pozzallo, 11 settembre 2008
Alessandro Maiolino
Consigliere Comunale

Lo sfascio della gestione Sulsenti


COMUNICATO STAMPA DEL 4 NOVEMBRE 2008


Il Comune di Pozzallo è isolato dal resto del mondo: la Telecom Italia ha provveduto al distacco della linea telefonica in tutti gli uffici comunali e succursali. Il fatto gravissimo, che era stato preannunciato dal gestore della telefonia a mezzo telegramma, sottolinea lo stato inqualificabile delle casse comunali e della gestione delle stesse da parte dell'amministrazione Sulsenti, che predilige le fiere dei morti (senza autorizzazione) in piazza delle Rimembranze e altre manifestazioni ludiche e contributi a questa o quella associazione, anzichè intraprendere una politica di risanamento reale ed efficace. E' assolutamente inaccettabile che le scuole pubbliche rimangano senza telefono, isolate e soggette a gravissimi rischi per la salute dei nostri bambini: proprio stamane un'insegnante della scuola A. Amore, mi ha messo a conoscenza del fatto che nel caso in cui uno studente avesse bisogno di assistenza medica esterna, il corpo docenti o gli amministratori scolastici, se sprovvisti del loro cellulare, non potrebbero richiedere l'intervento di nessuno o avvertire i genitori (caso verificatosi la settimana scorsa). Ritengo che questa sia una situazione intollerabile e a porre rimedio a questa emergenza non basta una semplice rassicurazione fatta dal Direttore Generale comunale a mezzo fax alla Telecom, con la quale promettono un fantomatico pagamento che dovrebbe scaturire dai trasferimenti regionali della seconda decade di Novembre! Come ho avuto modo di dichiarare in più circostanze, questa amministrazione è incapace di governare e non ha i mezzi per far fronte alle esigenze dei cittadini, non è più il momento di cercare scuse: Sulsenti è sindaco da un anno e mezzo e il suo continuo richiamo alle magagne della passata amministrazione ormai ha tutto il sapore di un alibi per l'inadeguatezza al ruolo di amministratori di questa città. I continui scioperi degli operatori ecologi, presi in giro dalle promesse poi puntualmente disattese, lo stato di abbandono del verde pubblico, la mancanza assoluta di una progettualità di opere pubbliche, gli atti di quotidiano vandalismo subiti da molti cittadini, il caos totale creato dall'assessore alla viabilità, con scelte scellerate e contro il volere dei cittadini, sono la dimostrazione di come questa amministrazione stia facendo male il suo lavoro, tradendo la fiducia di chi l'ha votata, incantati da false promesse dei "Si può"! Inoltre, abbiamo assistito ad atti della Giunta Sulsenti che preoccupano anche sotto il profilo del buon senso: incarichi per 60.000,00 euro ad un esponente dello MPA di Vittoria come Comandante dei Vigili Urbani per risolvere gli annosi problemi di un comando che ha difficoltà a svolgere il proprio lavoro per la scarsità di risorse; una crociata contro gli studenti pendolari per far pagare alla fine solo tre famiglie cogliendo però l'occasione per scrutare nelle tasche di tutti i richiedenti il servizio attraverso un modello di domanda illegittimo, nel quale si richiedevano informazioni coperte dalla legge sulla privacy; incarichi dirigenziali concessi a figure non previste dalla legge o per i quali sono necessari requisiti non riscontrati nei soggetti incaricati; la prevaricazione del taglio della linea internet solo su alcuni dipendenti "non allineati"; la continua mancanza del numero legale in Consiglio Comunale con la responsabilità diretta dei consiglieri di maggioranza; le mozioni presentate dal sottoscritto e approvate all'unanimità di cui non vi è traccia alcuna nelle realizzazioni di questa amministrazione (pacchetto ecologico, incentivi alle famiglie disagiate, pulizia e manutenzione delle aree a rischio, pensiline alle fermate degli autobus, centro di aggregazione giovanile, ecc.), un continuo prendere in giro i cittadini, con il classico modo di fare politica della peggio Democrazia Cristiana degli anni d'oro, con un clientelismo capillare che gratifica gli amici e colpisce inesorabilmente chi sta dall'altra parte. Il sindaco di tutti, il sindaco dei "Si può" acclamato in campagna elettorale alla fine è risultato un flop: se la maestra ha il cellulare si chiama il medico altrimenti i bambini ne piangono le conseguenze. Ora basta! La città deve sapere e deve chiedere a voce alta i servizi per i quali questa amministrazione in appena un anno e mezzo ha raddoppiato i costi! La politica si fa con sentimento e non con rancore, mi è stato detto l'altra sera in Consiglio Comunale, io rispondo che la politica si fa con passione e capacità, chi non ha questi requisiti si ritiri e lasci la Città a chi è capace di governarla con giustizia ed equità, anche in tempi bui come questi.

martedì 6 maggio 2008

Angola, l'esperienza che non ti aspetti.


Se dovessi trovare una sola parola per descrivere la mia prima impressione quando sono arrivato a Luanda, forse potrei usare "incredibile", ma richierei di essere scontato. Già dall'aereo ti accorgi che non è una vista usuale, perchè la sensazione che la laggiù la vita abbia un altro sapore è ben chiara anche dall'alto. Quelle anime che si inseguono a migliaia, confuse tra le case, le baracche, il traffico caoticamente regolare e la terra rossa che incornicia tutto, sembrano essere innumerabili.

Luanda ha la strana caratteristica di essere metropoli e villaggio allo stesso tempo, perchè in se si mischiano essenze diametralmente opposte. Eppure non ti meraviglia vedere grattacieli accanto alle casupole, strade polverose con ai lati negozi di cellulari. In mezzo, tra le auto e i pulmini bianco celesti, venditori di "tutto" rischiano la vita per sussurrare tra i finestrini aperti dei passanti le loro offerte del giorno. Sui marciapiedi spuntano le donne "portatrici", figure caratteristiche di quasi tutti i paesi africani: sulla testa, adagiate su delle stoffe che fanno da base, portano delle ceste piene di generi alimentari, pane, cereali, arachidi, tuberi strani che somigliano a patate allungate. Vederle scorrere tra le strade è "pittoresco", ma da il senso di come stanno le cose da queste parti.

Non fa piacere accorgersi che le condizioni igieniche sono sconvolgenti, ad esempio, molte strade sono senza asfalto e in mezzo scorrono rivoli di acqua "fognante", tra contorni di immondizia e bancarelle. L'acqua non è potabile e gli odori che circondano le case non sono sempre "delicati", ma d'altra parte non credo sia una delle priorità di questa gente la pulizia dei quartieri.

Se ci si sforza di guardare oltre, però, agli occhi appare una civiltà che sta tentando di venir fuori, che si sforza di essere occidentale, con tutto quello che di positivo e negativo comporta questo sforzo. Ad esempio, la sera di S. Valentino, tra le strade martoriate, con le poche luci pubbliche ad illuminare, decine di coppiette passeggiavano mano nella mano e sulle bancarelle ai lati della strada, venditori improvvisati, offrivano gadgets a forma di cuore agli innamorati. Su altri banchetti, delle donne con vistosi copricapi, preparavano su piani di cottura di fortuna, pietanze "indigene", miste fra il fritto di pesce e l'arrosto di carne. Il profumo era davvero molto buono ma non ho idea del sapore.

Insomma, come in ogni altro angolo del mondo, si confondono le vite e i loro umori, ma un fascino strano, ancestrale e profondo, viene emanato da questa terra, che sa eprimere una bellezza mozzafiato quando si scende verso Sud, verso la Namibia, dove coste con scogliere a picco sul mare, espongono di tanto in tanto dei fari bianchi in stile portoghese, a guardia dei naviganti dell'oceano Atlantico.

La mia è un'esperienza forte e meravigliosa che spero continui ancora per un po', giusto il tempo di imparare ancora meglio che le cose, a volte, sono meravigliose anche se semplicemente diverse.

mercoledì 26 marzo 2008

SICILIANI, LIBERIAMO LA NOSTRA TERRA.





Ho scelto un'immagine forte per accompagnare questo post, i funerali di Peppino Impastato, per molti di noi simbolo indelebile della resistenza al potere mafioso e testimonianza per il futuro. Quello che voglio esprimere in queste poche righe, affinchè voi possiate leggere e commentare, è il senso forte del dovere che mi avvolge in questi giorni. Vi spiego a cosa mi riferisco: sono ancora tutto sommato giovane, ma la mia memoria di ragazzo mi porta a ricordare il nefasto periodo delle stragi di mafia, quando la cupola aveva deciso di rispondere con il sangue alla dura presa di posizione dei magistrati del pool antimafia di Palermo, che grazie ad un lavoro immenso e purtroppo solitario, erano riusciti a mettere sotto chiave centinaia di boss e manovali della mafia in tutta la nazione. Il libro di Lirio Abate, "I complici", mi ha aiutato a collegare tutti quei nomi che in quell'epoca sentivo al telegiornale, la maggiorparte delle volte senza sapere chi fossero; così ho imparato a leggere tra le righe di una politica non solo siciliana, che con la mafia ha stretto patti di sangue, ha intrecciato accordi per affari miliardari che hanno costretto uomini come Pio La Torre a diventare martiri, traditi dai loro stessi compagni. E proprio quest'ultima parola mi riporta allo scritto di Lirio, quando parla di Coppole Rosse, aggiungendo al lungo elenco di politici democristiani e socialisti prima e forzisti e dell'Udc dopo, una serie di nomi appartenenti all'aera del centro sinistra e dei Ds. La cosa di per se non mi ha sorpreso, ma mi ha rattristato, perchè mi ha fatto capire che di fronte all'immensa ombra nera della mafia, gli uomini senza veri ideali finisco per soccombere e stare al gioco. Quindi non è una questione di appartenenza politica solamente, ma al primo posto metto la paura e l'esiguo spessore di certi uomini, di quegli uomini che non hanno saputo dire no, come Peppino Impastato.



Allora oggi anche un'elezione politica come quella che ci coinvolge in questi giorni, assume un sapore tutto particolare, perchè ripropone temi che appena pochi mesi fa ci hanno visti impegnati nel sostegno di Rita Borsellino. Qui mi sento di aprire una piccola parentesi, per testimoniare lo sdegno con il quale ho visto votare ed eleggere Totò Cuffaro, quanto di peggio la politica palermitana potesse esprimere, uomo legato ad amicizie palesemente mafiose che ha avuto il coraggio oggi di ripresentarsi di fronte al giudizio degli elettori, sponsorizzando Lombardo come la sua logica continuazione (inquietante!) e candidandosi al primo posto nella lista dell'Udc per la camera. Mi chiedo come sia stato possibile per noi siciliani, trovandoci di fronte a Rita e a Totò, scegliere quest'ultimo, simboli di due culture opposte che ci rappresentano. Allora la mia deduzione è stata che i siciliani si meritano Cuffaro, poichè per loro quel modo di fare politica è il migliore, quel modo di passeggiare a braccetto con la mafia è il comportamento adatto per chi ci deve governare.



Il destino (o la giustizia) gioca però una partita che ha regole diverse dalle nostre e così, meno di due anni dopo, ci ritroviamo a fare la stessa scelta ma con personaggi diversi: Lombardo paladino del cuffarismo e la Finocchiaro sostenuta da Rita Borsellino e Crocetta. Non dovrei neppure continuare a scrivere quello che voglio dirvi, perchè mi pare chiaro e limpido come una sorgente di montagna: non ci sarà una terza occasione! LIBERIAMO LA SICILIA, gettiamo le basi di una politica diversa, che non dia più la possibilità a chi ci governa di usare la sanità come fonte di sostentamento per le famiglie mafiose (160.000 euro per un esame quando il costo reale è di 8.000 euro!), che non giochi sulla pelle degli operai che muoiono nei cantieri dove gli accordi per gli appalti truccati escludono i controlli per la sicurezza. Mi auguro che noi siciliani possiamo avere il coraggio di dire NO, di fare una scelta diversa, di parte come dice il mio partito, ma aldilà del colore politico in cui crediamo, davvero questa volta non possiamo esimerci di seguire l'esempio di eroi come Peppino Impastato, che incuranti della propria incolumità, hanno messo in piedi questa grande rivoluzione antimafiosa che ancora oggi gonfia i nostri cuori e ci dice di scegliere Anna Finocchiaro.