Volevo raccontarti una storia, magari non significa
niente o può significare tutto, dipende da te.
Ho passato anni della mia vita a rincorrere qualcuno
senza saperlo, magari confondendolo con altri, dividendo i minuti di allegria o
di rabbia o di passione con altri ancora. Ho vissuto pure storie d'amore,
almeno sembravano tali, con l'intensità
che merita il presente che crede ad un futuro.
Eppure il tempo, piano, ha
mischiato le carte, ha confuso amore, rabbia, passione, rendendo il presente
passato e il futuro sperato un presente diverso.
Ognuno ha la sua storia, la scrive senza
accorgersene e poi ogni tanto trova delle pagine da rileggere e pur volendo
riscriverle non ci riesce, non può più; nasce allora il proposito di scriverne altre in modo
diverso, ma spesso dopo anni ci si accorge che le si è scritte nello stesso
identico modo.
Allora dove sta il senso? E' forse un destino
preconfezionato, una storia già scritta che ci segna per sempre? No, non lo è mai.
Tanti anni fa ho incontrato Eva assolutamente per caso, senza premeditazione e senza neanche pensare di voler continuare a farlo.
Non era sesso e non era passione ciò che c'era nelle uscite con gli
amici, accompagnate a volte dalla birra che si consumava in strada, vivendo le notti di Catania,
con sobrio "sballo", attenendoci al protocollo di un gruppo di
studenti moderni.
Un giorno, uno di quelli che non ti aspetti, ho deciso di
innamorarmi. L'ho fatto dopo che già mi ero innamorato e non lo sapevo, l'ho fatto
perchè la persona che non mi aspettavo si è innamorata di me.
Eppure non sono
stato bravo a fare il famoso "primo passo", credo di non esserlo stato mai in vita mia.
Allora le strade prima affiancate si intrecciano,
diventano le corsie di una stessa strada. Tu ci cammini sopra e man mano scopri
cose che non vedevi, eppure erano li, a due passi da te. Ovvietà che fino a
quando non scatta il momento non vedi.
Eva ha fatto il primo passo, il bacio furtivo che mi diede, come sulla mela
del Paradiso, mi ha trasformato la vita per sempre.
Oggi sono 12 anni che stiamo insieme, abbiamo dato vita a due bambini meravigliosi e continuiamo a camminare lungo la nostra strada, insieme. Siamo felici? Credo di
si, credo che 12 anni fa quando stavamo nella stessa stanza a condividere amici
e birra, non immaginavo che lo saremmo stati.
Oggi, dopo aver vissuto questa fetta di vita, penso
di doverti dire una sola cosa: non avere paura di provocare l'amore, oltre la morte è
l'unica cosa che rimane davvero.
Non avere paura di confessare a te stesso che sei pronto ad unire la tua vita a quella di qualcun'altro, siamo fragili oltre le corazze, tanto vale buttarle vie e sentire sulla pelle la dolce carezza dell'amore che disarma. Allo stesso modo, non aver timore che quelle carezze non arrivino mai, succede sempre quando meno te lo aspetti ed proprio per questo che devi lasciare aperta la porta....