mercoledì 29 luglio 2009

La mia ignorante voglia di sapere.....


Non ho scritto libri ne lasciato opere letterarie per i posteri, scribacchio qualche canzone per gli amici, leggo qualche libro e non sono laureato. Ma di certo tutto questo non costituisce motivo per il quale debba vergognarmi a far parte del Consiglio Comunale di Pozzallo e non mi toglie il diritto di presentare interrogazioni a questa amministrazione! L’attacco gratuito, violento, senza limiti e profondamente personale che in una delirante follia di onniscienza e onnipotenza mi ha sferrato l’assessore Attilio Sigona nella seduta consiliare di questa sera, dopo avergli chiesto come fossero stati spesi 46.000,00 euro stanziati per le celebrazioni del 180° anniversario della nascita del comune di Pozzallo, mi ha lasciato sgomento, sdegnato, nauseato, ma non senza parole: il consenso dei cittadini che mi hanno votato e fatto eleggere a Consigliere Comunale mi da il diritto di presentare interrogazioni su qualsiasi argomento riguardante la cosa pubblica, il dovere di un assessore delegato dal Sindaco è quello di rispondere nel merito delle questioni e non quello di offendere pubblicamente la dignità di un Consigliere, puntando il dito vergognosamente sul suo grado d’istruzione, sull’essere nato in un’altra città e sul suo lavoro fuori da Pozzallo. Ma di tutto questo non ne era a conoscenza l’assessore Sigona quando la maggioranza di cui fa parte mi chiedeva di passare fra le sue fila? Forse in quel caso ero perfettamente in linea con lo standard delle persone di cui si circonda?

Questa sera si è toccato il punto più basso della vita politica della città, raschiando anche l’ultimo grammo di fango dal fondo del barile: non posso accettare che mi si dia del cretino e dell’ignorante nel luogo più sacro della democrazia pozzallese, non posso accettare che mi si dica che non so scrivere neanche un’interrogazione; paragonandosi al Gesù rivoluzionario e fondatore della Cristianità con soli 12 apostoli, il luminare Sigona, nel coprirmi di invettive davanti ai miei colleghi, alla giunta e al pubblico presente, ha scritto la pagina più nera e squallida della sua carriera assessoriale, manifestando quanto piccolo sia il suo spessore di uomo politico e quanto grande sia la sua superbia. Con lui si sono fregiati della medaglia del cattivo gusto anche alcuni consiglieri di maggioranza, come il colto geometra Pitino, che ha chiosato l’intervento di Sigona con un applauso beffardo e sarcastico.

Ringrazio pubblicamente certa specie di uomini politici che fanno parte di questa amministrazione, ricordando loro che la mia ignoranza, ancora una volta, li ha costretti a rivelarsi per quello che sono. Spero di cuore che molti prendano le distanze da quanto accaduto e invitino, come il sottoscritto, l’assessore Sigona a dimettersi per manifesta incapacità di autocontrollo e mancanza di rispetto verso il Consiglio Comunale e le sue funzioni.

sabato 13 giugno 2009

BILANCIO 2009: CIFRE GONFIATE E VIRTUALI PER UNA TOTALE ASSENZA DI IDEE... TRANNE CHE DI CENTRO!


La seduta del Consiglio Comunale di ieri, con all’ordine del giorno il Bilancio preventivo 2009 del Comune di Pozzallo, ha visto ancora una volta l’amministrazione Sulsenti arrampicarsi sugli specchi: vogliono dare l’impressione di essere una forza compatta e che sta lavorando per il bene della città, ma la verità invece è un’altra.

Il bilancio prevede l’ennesima stangata per i cittadini con ben 2.800.000,00 € di recupero ICI inseriti in una sola annualità, aumento dell’IRPEF e dei costi dei servizi come l’asilo nido e le rette scolastiche. Il tutto a fronte di un taglio per la sicurezza pubblica, l’ambiente e lo sviluppo turistico.

L’attenta analisi dei dati e dei documenti, comprese le relazioni dei Revisori dei Conti e del Dirigente del servizio finanziario, fa risultare come questa amministrazione sia in controtendenza con la precedente, con una diminuzione della capacità gestionale delle finanze, una crescita economica inesistente, un aumento dell’indebitamento e un generale degrado dei servizi. Questo bilancio risulta essere anomalo, inoltre, perché diverse voci delle entrate sono “virtuali”, a partire dai 2.800.00,00 € che credono di estorcere ai cittadini per finire a trasferimenti statali e regionali di cui non vi è alcuna prova scritta. Cifre inserite solo per far quadrare i conti a norma di legge, come ha ingenuamente dichiarato l’assessore Ucciardo in Consiglio, suscitando l’imbarazzo del dirigente Modica e di tutta l’amministrazione.

Il sindaco stamattina ha fatto un comunicato dove elogia il suo operato e quello della sua Giunta, dichiarando che stanno risanando le casse comunali, che stanno portando avanti un programma di sviluppo per la Città: la verità è che non hanno alcun progetto, non hanno delineato nessun percorso da seguire per lo sviluppo economico turistico della città, hanno solo pensato a distribuire incarichi per fior di migliaia di euro per questa o quella consulenza agli amici, hanno bruciato denaro senza far vedere ai cittadini nessuna opera tangibile. Tutto questo, lasciando sullo sfondo centinaia di padri di famiglia senza stipendio, impopolari invenzioni di ticket per servizi che la gente non può far a meno di avere, ricorsi al denaro sonante dell’anticipazione di cassa, nuovi mutui e continuando ad abbaiare sui giornali contro un’opposizione che ha sempre denunciato tutto questo, screditandola con menzogne e calunnie.

Hanno giocato con la pelle dei cittadini, hanno buttato loro qualche contentino facendo esibire qualche cantante e colorando di un blu “Minardiano” la festa dei lavoratori del 1° Maggio: ora si apprestano a eseguire il primo rimpasto, costretti dai morsi voraci degli esponenti di Idea di Centro, che con i loro numeri costringeranno il Sindaco a sottostare ai loro desideri. Era questo che Pozzallo voleva raggiungere con le elezioni del 2007? Francamente io credo di no e per questo motivo Sinistra Democratica lotterà con tutte le sue forze affinché tutte le magagne di questa amministrazione vangano fuori e la gente scelga di farsi governare da chi non lo fa per interessi personali, ma solo per il bene di Pozzallo.

Alessandro Maiolino

Consigliere Comunale

SINISTRA DEMOCRATICA

venerdì 12 giugno 2009

BILANCIO PREVENTIVO 2009: ROBA DA EXTRATERRESTRI!


Dalla visione degli atti e dei documenti in mio possesso relativi alla proposta di Bilancio preventivo 2009 del Comune di Pozzallo esprimo quanto segue:

ENTRATE

Il Titolo I, Categorie Imposte, prevede un accertamento per recupero evasione ICI pregressa periodo 2005/2008 per complessivi € 2.800.000,00; Lo stesso Dirigente del servizio finanziario nutre seri dubbi che tali somme possano essere recuperate, dubbi condivisi dal Collegio dei Revisori all’interno del “Parere dell’organo di revisione”.

Da ricordare che nel bilancio preventivo 2008 fu utilizzato lo stesso metodo per una somma simile a copertura del capitolo, ma concretamente ad oggi la somma incassata è di soli 131.756,32 €. Le risorse relative al recupero dell’evasione tributaria risultano essere poco congrue con l’andamento registrato negli anni: da una media di 600.000,00 € annui tra il 2006 e il 2007, si è passati a 1.900.000,00 € nel 2008 e a ben 2.800.000,00 € per il 2009, un rigonfiamento anomalo di 2.100.000,00 € in due esercizi! Per tale motivo ritengo del tutto virtuale la copertura del capitolo e ancora una volta sottolineo come si utilizzi la magia contabile per far quadrare i conti.

Continuando a decifrare il Titolo I delle entrate tributarie, si nota un generale incremento del gettito, con una differenza in aumento di 1.293.352,00 € rispetto alle previsioni definitive d’esercizio del 2008 e di ben 2.209.205,00 € rispetto al rendiconto del 2007. Si evidenzia un aumento medio di 1.000.000,00 € per ogni anno di amministrazione Sulsenti, alla faccia del “Meno tasse: si può!”, con la risultanza di un continuo degrado dei servizi, specie quelli rivolti alle fasce sociali più deboli e una pressione fiscale sui cittadini sempre più insostenibile, specialmente in questi mesi di grande crisi economica. Solo di ICI, da un importo accertato nel 2007 di 2.707.976,29 € si prevedeva un’entrata di 3.713.729,28 € per l’esercizio in corso e per il 2009 prevedono 4.600.000,00 €, un aumento di 1 milione di euro! Per l’IRPEF è previsto un aumento di circa 339.000,00 € rispetto agli accertamenti del 2007.

Nel Titolo III, Entrate Extratributarie, è previsto un aumento dell’entrata pari a 247.000,00 €, oltre ad alcune voci fantasma come “proventi diversi” alle quali vengono ascritti vari importi in ingresso, mi preme sottolineare come non sia stata prevista alcuna diminuzione delle entrate per i servizi primari per i cittadini: assistenza scolastica, refezione e trasporto; asili nido, servizi per l’infanzia e per i minori. Questi due capitoli, dal 2007 hanno subito un aumento dell’80%! Per non parlare poi delle maggiori entrate previste per sanzioni amministrative e del codice della strada: a fronte di accertamenti 2007 pari a 130.600,00 € nel 2009 prevedono di incassare 240.000 €, il 110% in più! Tutto fa presagire che ci sarà una nuova stagione di aumenti dei costi dei servizi e di maxistangate da parte dei vigili urbani, che multeranno cittadini e turisti, messi in grave confusione da un piano traffico scellerato e fuori da ogni logica.

SPESE CORRENTI

Nella classificazione delle spese salta subito all’occhio un aumento rispetto al rendiconto del 2007 di 1.737.855,00 €, e di circa 500.000,00 € rispetto alle previsioni definitive del 2008. Si nota come questo aumento sia particolarmente concentrato nel maggiore acquisto di beni di consumo e materie prime con una percentuale del 34% in più. Seguono con il 23% gli oneri straordinari di gestione e con il 21% imposte e tasse. Il totale delle spese correnti è stato previsto in 18.043.442,00€.

Continuando l’analisi delle spese di questo bilancio preventivo, si sottolinea come siano notevolmente aumentate le spese per il programma 5, relativo all’attività economico finanziaria, gestione bilancio e servizio economato e informatico: la spesa prevista è aumentata di 84.000,00 €, per la maggior parte concentrata al capitolo 03, prestazione di servizi con inscritti 208.800,00 €. Inoltre abbiamo oneri straordinari per 15.000,00 €, una disponibilità aumentata del 500%! Ci costa così tanto mettere ordine nelle risorse economiche di questo comune o questa delega assessoriale è particolarmente impegnativa?

SPESE IN CONTO CAPITALE

L’ammontare della spesa è stato previsto in 2.999.379,97 € e per pareggiare tale importo si ascrive un avanzo economico di 671.268,00 €, oneri di urbanizzazione per 249.731,00 € e assunzione di mutui per 2.078.380,00 €: proprio ieri sera l’amministrazione Sulsenti sottolineava in questo Consiglio Comunale come si differenziasse dalle precedenti amministrazioni per l’assoluta riluttanza all’accensione di mutui, io dico meno male che sono riluttanti, altrimenti ne troveremmo 10 di milioni di euro al posto di 2!

L’anno scorso, l’opposizione fu costretta a richiedere i tabulati bancari per dimostrare che questa amministrazione aveva fatto uso delle anticipazioni di cassa, nonostante l’assessore al bilancio, in Consiglio Comunale, avesse focosamente dichiarato il contrario. Nel Titolo III, alla voce rimborso per anticipazioni di cassa, in questo bilancio preventivo 2009 troviamo inscritto l’importo di 4.300.000,00€, ricavato come previsto dalle norme vigenti dal 25% delle entrate correnti. A me piace interpretarlo come una chiara volontà di continuare ad attingere a questo denaro, alla faccia dell’austerità sbandierata ai quattro venti e soprattutto, come il resto di questo bilancio, la prova tangibile che questa amministrazione ha ereditato dalle precedenti non solo i debiti, ma soprattutto il modo di intendere la gestione della cosa pubblica. Il dato inequivocabile ed espressamente dichiarato anche dal Collegio dei Revisori è che l’indebitamento del Comune salirà a 10.146.627,00 €, 1.459.396,00 € in più rispetto al 2008.

Questo bilancio, prevede inoltre, il taglio di risorse per l’acquisto di beni immobili, macchine e attrezzature tecnico scientifiche per il settore ambientale e per l’attività di vigilanza, mentre, per lo stesso settore, prevede di mantenere invariati i 400.000,00 € destinati agli incarichi professionali esterni, strumento quanto mai interessante quando si devono accontentare gli amici o conquistare nuovi consensi: le risorse per l’utilizzo di beni di terzi per realizzazioni in economia subisce un taglio di 500.000,00 €! In totale i tagli per l’ambiente ammontano a quasi 1.400.000,00 €.

La nostra Città, basa buona parte della sua economia sul turismo e sul mare: il settore è stato ulteriormente limitato da questo bilancio, con tagli alle risorse e soprattutto con nessun stanziamento mirato all’acquisto e alla progettazione di strutture per lo sviluppo economico, turistico e culturale. Non è di soldi da destinare agli spettacoli estivi che ha bisogno la città, ma di auditorium, di locali attrezzati per i giovani artisti, di strumenti e materiali per l’incremento della cultura musicale, di percorsi culturali destagionalizzanti, di campagne di valorizzazione del territorio e dell’economia del luogo, degli incentivi per valorizzare le risorse del mare (pesca turismo, museo del mare, iniziative storico formative sulla pesca e sui prodotti ittici locali, ecc.). Non sarà Giusy Ferreri a fare di Pozzallo una meta turistica internazionale! Il mare, Giorgio La Pira e la Torre Cabrera, sono schematicamente quello che ci contraddistingue come attrazione per i turisti, ma dietro la facciata ingioiellata delle nostre punte di diamante, c’è il degrado di interi quartieri che vanno riqualificati e ai quali va data la possibilità di giocarsi le loro carte nel futuro di questa città, penso al quartiere del centro storico, completamente dimenticato da questa amministrazione, che invece, con gli opportuni investimenti, avrebbe potuto dargli lustro e decoro rendendolo interessante agli occhi dei turisti e, cosa più importante, ai cittadini che vi abitano.

Ieri sera il Consiglio Comunale approvava all’unanimità la mia mozione d’indirizzo sull’ordine pubblico, per l’istituzione di una commissione o di un gruppo di lavoro permanente che coadiuvi le forze dell’ordine e le istituzioni a migliorare le condizioni di sicurezza della città e cerchi soluzioni e promuova iniziative per la crescita sana dei giovani: il bilancio di previsione 2009 alla voce “Vigilanza e controllo del territorio” taglia le risorse a disposizione, alla faccia degli impegni presi! Inoltre, cosa gravissima, questa amministrazione disattende le indicazioni del Consiglio Comunale, che attraverso la mia mozione approvata mesi fa, chiedeva l’inscrizione in bilancio di 3.000,00 € per il sostegno e la collaborazione con “Libera, associazioni, nomi e numeri contro la mafia”, fondi di cui non vi è traccia in questo bilancio!

CONCLUSIONI

L’indice di autonomia impositiva (che indica quanta parte delle entrate correnti sia determinata da entrate tributarie) ci dice che siamo passati dallo 0,20 del 2006 allo 0,40 previsto per il 2009. Un chiaro segno di come questa amministrazione abbia aumentato la pressione fiscale sui cittadini, avallato ulteriormente dal prelievo tributario procapite che è previsto in 401.68 € annui nel 2009, rispetto a 165,16 € del 2006.

L’indice di autonomia tariffaria propria, indica la capacità del Comune di ricorrere ad entrate derivanti dai servizi pubblici forniti o da un’accurata gestione del proprio patrimonio, cos’ come spiegato nella relazione tecnica del dirigente del servizio finanziario: questo indice è andato man mano ad assottigliarsi, passando dallo 0,18 del 2006 (dato di per se pessimo!) allo 0,14 del 2009. Questi tre parametri appena descritti, evidenziano come in materia di gestione finanziaria ed economica, questa amministrazione non stia raccogliendo risultati scoraggianti, anzi, decisamente il contrario.

L’incidenza degli interessi passivi sulle spese correnti, quando essa ha valori elevati, dimostra che la propensione agli investimenti relativa agli anni passati sottrae risorse correnti alla gestione futura e limita la capacità attuale di spesa: come si evince ancora una volta dalla relazione del dirigente finanziario, questo indice è pari a 0,00 per il 2009 ed era dello 0,04 per il 2008, dimostrando come le continue lamentele dell’amministrazione Sulsenti sull’impossibilità di una buona gestione a causa dell’eredità lasciata dai predecessori fossero solo delle giustificazioni alla loro incapacità di far fronte alle esigenze del’Ente.

In conclusione, ritengo pessimo l’operato dell’amministrazione nel redigere questo bilancio preventivo, strumento fondamentale per l’Ente Comune. Non si tratta di un giudizio puramente tecnico, anche perché non posso avere le conoscenze necessarie in materie per esprimermi, ma di un giudizio che guarda all’idea stessa di questo bilancio:

- pressione fiscale eccessiva poiché non corrisponde alla qualità dei servizi ai cittadini;

- visione limitata delle potenzialità della città;

- risorse impiegate male e non funzionali allo sviluppo economico e culturale di Pozzallo;

- dalla lettura del bilancio non traspare nessun obbiettivo importante che faccia capire quali sono le aspettative dell’amministrazione, poiché i numeri rimangono numeri e l’attenzione sembra posta solo a farli quadrare per evitare gli attacchi dell’opposizione e per accontentare i vari schieramenti della maggioranza;

- ci sono voci che lasciano perplessi per la loro vaghezza e somme in entrata che non hanno alcun riscontro con la realtà dei precedenti rendiconti;

- nessun riscontro delle mozioni che nei mesi scorsi sono state votate dal Consiglio Comunale;

- tagli alla sicurezza, allo sviluppo economico, al turismo, all’agricoltura, ai servizi sociali.

Per tutte queste ragioni, in qualità di consigliere comunale di Sinistra Democratica, ritengo che questo bilancio non vada votato favorevolmente e che l’amministrazione Sulsenti continui a dimostrare di essere più brava con le parole che con i fatti, cosa che la gente di Pozzallo ha ormai capito da tempo.

Pozzallo, 12 giugno 2009 Alessandro Maiolino

Sinistra Democratica

martedì 9 giugno 2009

VOGLIA DI SINISTRA, QUELLA VERA.


Le elezioni europee del 6 e 7 giugno scorso ci hanno regalato ancora una volta sentimenti contrastanti: non gioiamo per una vittoria, ma ci sentiamo vivi. Il risultato nazionale dice 1 milione di voti e il 3,1 %, poco, pochissimo se paragonato ai grandi partiti, ma tanto, tantissimo per un progetto che non nasce già morto come molti hanno predetto. C'è la chiara volontà dei nostri elettori di votare un partito unico della sinistra ed è questo che tutti noi dobbiamo fare, portando avanti con forza e coraggio il progetto di "Sinistra e Libertà", senza lasciarci cadere in un altro simposio dell'appartenenza, costringendoci a seghe mentali che negli ultimi 15 mesi ci hanno fatto letteralmente scomparire dal parlamento, sia esso italiano o europeo. E' un buon progetto quello di "Sinistra e Libertà" al quale dobbiamo lavorare con coesione e passione, da subito, senza tentennamenti, ulteriori riflessioni, sono sicuro, porterebbero ad altre divisioni. La sinistra italiana è una forza politica che può raccogliere tranquillamente dal 7 al 10% dei consensi, attraverso il lavoro quotidiano, la riaperture delle sezioni, vivendo attivamente tra la gente, proponendo soluzioni reali a problemi veri. Uniti si può lottare e sconfiggere Berlusconi e il suo regime, divisi no, divisi si scompare e si viene dimenticati.
La nostra realtà pozzallese è un quadro tutto da dipingere per noi, al contrario di quello che si diceva l'anno scorso, con la fallimentare esperienza di "Sinistra Arcobaleno", oggi possiamo credere in un percorso politico vincente, utile e coinvolgente. La naturale unione con i Socialisti è stato il primo, importante passo verso la rinascita; il risultato cittadino che ci ha visti conquistare il 5,54% in queste elezioni europee, lo conferma pienamente e forse fa crescere il rimpianto per il risultato delle amministrative dove la divisione ha sprecato 2500 voti! In questa ottica credo anche che le forze di centro sinistra della città debbano guardare a noi come dei compagni di viaggio che in un futuro non tanto lontano possono condividere certi percorsi comuni, con la chiarezza, però, che certi errori non si possono ripetere, che noi non siamo disposti a compromessi e la nostra posizione rimane chiara: siamo e resteremo la SINISTRA POZZALLESE.
E' il tempo di tornare ad essere quello che siamo sempre stati, con grande coerenza e passione, torniamo a rappresentare la sinistra e la gente che crede nei suoi ideali, lontani dai giochi sporchi di un palazzo cittadino dove si consumano illegalità e cambi di casacca, dove la politica dello scambio e delle raccomandazioni ha preso il posto della politica per la città, per la gente.
Due anni fa dicevamo che il nostro programma politico doveva realizzare le condizioni per "Una città di tutti", oggi, con la voglia e la forza rinnovati, ribadiamo questo concetto e ci incamminiamo coraggiosi verso la meta: LA SINISTRA AL GOVERNO DI POZZALLO!
Forza compagni allerta, si deve andare Avanti nell'Unità!

giovedì 26 marzo 2009

Strategie di conquista e grandi affari lungo le vie dell’acqua. Il caso delle Eolie.

di Carlo Ruta

Una vicenda rappresentativa nelle mappe dell’appropriazione delle risorse idriche. Come viene trattato il disagio di Lipari e Salina, dove l’acqua, carente da sempre, rimane la più cara d’Italia. Gli accordi che vi fanno da sfondo, da Palermo a Roma. La stretta della Sogesid sulle isole.

Come era prevedibile, nella Sicilia della privatizzazione idrica, le anomalie, anziché esaurirsi con le gare d’appalto, in alcuni ATO con esiti da scandalo, presentano risvolti sempre più preoccupanti, mentre scorrono le vicissitudini di intere popolazioni che mancano dell’erogazione necessaria e pagano l’acqua più cara che in altre aree del paese. Gli ambienti interessati stanno provvedendo in effetti a porsi in regola, pagando l’obolo alla tradizione, facendo cioè i conti fino in fondo con i grovigli di poteri, legali e non solo, che serrano i territori. Gli equivoci del presente si fondono in sostanza con quelli del passato, con corrispondenze più o meno perfette. Le cose non potevano andare del resto diversamente. Lungo i decenni che hanno preceduto la legge Galli, la gestione dell’acqua nell’isola, curata dall’EAS e dalle municipalizzate, non è stata mai propriamente pubblica, chiamando bensì in causa interessi forti e consorterie di ogni tipo. I clamori giudiziari che hanno interessato l’ente regionale medesimo, dallo scandalo Gunnella alle tangenti dell’Ancipa, ne danno conto. La nuova situazione, già riprovevole per il declassamento del bene comune acqua a merce, nell’isola sta finendo comunque con il peggiorare le cose oltre ogni misura. E per saggiarne le atmosfere, lungo gli ambiti territoriali, è il caso di prendere le mosse dalle isole Eolie, dove, sulla scena convulsa dell’emergenza idrica convergono realtà influenti, a partire da una potente società di diritto pubblico: la Sogesid spa.

Per ragioni soprattutto geologiche, l’arcipelago è oppresso da una endemica carenza di acqua, cui si è cercato di ovviare, prima ancora che con rifornimenti da navi cisterne e autobotte, con un dissalatore, costruito a Lipari circa trent’anni fa dalla Regione Siciliana, amministrato lungamente dall’EAS e, come tutti gli altri in Sicilia, finito di recente in gestione a un privato, l’imprenditore nisseno Pietro Di Vincenzo, che ha messo in campo, allo scopo, una società ad hoc, la Gedis, adesso in amministrazione giudiziaria. Si tratta di un impianto obsoleto e poco funzionante. Con i suoi tre moduli, a pieno regime, dovrebbe produrre infatti 6000 metri cubi di acqua potabile al giorno. Invece ne produce poco più 2000 metri cubi, ben al di sotto cioè del fabbisogno. L’emergenza, che si somma nelle Eolie a quella dei trasporti, rimane quindi allo zenit, mentre il costo dell’acqua per gli abitanti di Lipari e delle altre isole, già elevato, è divenuto particolarmente esoso. L’acqua desalinizzata viene erogata a 4,80 euro al metro cubo, a circa 7 euro quella approvvigionata tramite autobotte, addirittura fino a 13 euro, iva inclusa, quella rilevata dalla nave cisterna. Ma a fronte di tutto questo, quali condotte si registrano nelle istituzioni che recano l’onere di risolvere le cose?

L’allarme sul deficit d’acqua è stato lanciato, negli ultimi anni, a vari livelli: dal prefetto di Messina Francesco Alecci; dai sindaci di Lipari, Leni, Malfa, Santa Marina Salina, Milazzo; dai parlamentari messinesi Germanà e D’Alia. Della questione sono stati investiti quindi il governo regionale e i responsabili del ramo. Se ne sono fatti carico in particolare, con Raffaele Lombardo, alcuni noti esponenti dell’entourage presidenziale: Rossana Interlandi, già assessore regionale all’Ambiente e oggi dirigente del medesimo assessorato; l’avvocato Felice Crosta, presidente dell’Agenzia regionale per i rifiuti e le acque, istituita da Cuffaro, poi formalmente abolita, ma ancora in attività; Ignazio Puccio, dirigente dell’ARRA e plenipotenziario di Crosta in numerose vertenze lungo gli ATO siciliani. Si tratta, come è evidente, dello stato maggiore che sta regolando i processi di privatizzazione, cui si associa una presenza che nella vicenda delle Eolie assume un rilievo determinante: quella dell’avvocato Luigi Pelaggi, consigliere di amministrazione della Sogesid spa. È il caso di definire allora cosa rappresenta tale società e con quale ruolo entra in questa storia.

Nata nel 1994 quale concessionario della gestione di alcuni impianti di depurazione nella Regione Campania, la Sogesit spa si è assunta l’onere di supportare la Legge Galli, attraverso la redazione dei piani d’ambito e l’attuazione di interventi industriali, in ambito acquedottistico, depurativo e fognario, lungo tutto il territorio nazionale. Per decisione del Ministero dell’Ambiente e del Ministero delle Infrastrutture è divenuta dal 2007 uno strumento in house, ma, in ossequio appunto alla legge Galli, ha insistito a muoversi in modo privatistico, tanto da ritrovarsi al centro di un vasto circuito d’interessi, pur mutuando nondimeno tratti e movenze dei tanti enti inutili che hanno fatto un po’ la storia della repubblica. Per tali ragioni, più volte è stata fatta oggetto di interrogazioni parlamentari. Il deputato Ugo Lisi ne ha chiesto la messa in liquidazione. Il senatore Roberto Della Seta ne ha denunciato, oltre che la mancanza di una qualche utilità pubblica, tanto più dopo l’istituzione recente dell’Ispra, recante funzioni analoghe, le oscurità operative, la mancanza di trasparenza nelle assunzioni del personale, gli altissimi stipendi degli ambiti dirigenziali. E con tale feedback, che combina le opacità del pubblico e del privato, la società in house ha puntato sull’affare Eolie, con l’irruenza di un potere forte, perché importante era divenuta intanto la posta in gioco.

L’allarme lanciato dal sindaco di Lipari Mariano Bruno, dai colleghi delle isole minori e dal prefetto Alecci, cui è stato conferito intanto l’incarico di commissario delegato per l'emergenza idrica, non poteva rimanere in realtà inascoltato, tanto più dopo l’implosione economica e giudiziaria del Di Vincenzo, che ha influito sensibilmente sulle inefficienze del dissalatore. Non potevano essere altresì sottovalutati i rischi per il decoro dell’arcipelago, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Ne è sortito quindi, nel 2007, un superfinanziamento a opera del Ministero dell’Ambiente, retto allora da Alfonso Pecoraro Scanio, per circa 38 milioni di euro. Si è trattato tuttavia solo di un buon inizio, perché per il prossimo decennio altri contributi si annunciano da parte dell’Unione Europea e di altre sedi: quanto basta in definitiva perché interessi forti si volgano in direzione delle Eolie. C’è peraltro da attingere a sufficienza dall’amministrazione regionale, che da oltre un decennio riserva alle emergenze della Sicilia un cospicuo capitolo di spese, gestito in prima persona dai commissari straordinari, senza che, significativamente, siano venute meno, per calcolo o no poco importa, le problematiche dell’acqua.

L’ostacolo Di Vincenzo è stato rimosso agevolmente, perché il contratto che vincola il gestore del dissalatore alla Regione è prossimo a scadere, e l’imprenditore nisseno, messo alle corde dai giudici e dalle denunce del sindaco Rosario Crocetta, non è più in grado di sostenere la partita. Con perentorietà, a dispetto delle proteste di diversi consiglieri, che hanno scritto al prefetto Alecci, il comune di Lipari ha provveduto altresì a rimuovere un ulteriore problema, revocando un appalto di cui era stato aggiudicataria nel 2000 la Lotto spa. È stato infine superato l’ostacolo dell'Authority per la vigilanza sui contratti pubblici, che ha decisamente contestato la convenzione siglata fra società e il sindaco liparitano. Il centro-partita, da parte della Sogesid è stato quindi rapidamente conquistato, con la presentazione, approvata, di un progetto per il ciclo integrato dell’acqua, il primo, per 29 milioni di euro, da trarre dai 38 per il momento disponibili. D’altra parte, il direttore generale del Ministero dell’Ambiente Gianfranco Mascazzini, interpellato sull’accordo delle Eolie, non ha esitato a dire che si è trattato di decisioni prese ad altissimi livelli, in sede ministeriale, per interessi forti, quindi irrevocabili.

La connessione della Sogesid con l’arcipelago, e contestualmente con i vertici della Regione e con l’ARRA di Crosta e Puccio, viene comunque perfezionata il 17 febbraio 2009, quando uno dei tre consiglieri d’amministrazione della società, l’avvocato Luigi Pelaggi, componente della segreteria tecnica del Ministero dell’Ambiente, viene nominato, con ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi, commissario delegato per l'emergenza idrica nelle Eolie. Si tratta, come è evidente, di una nomina forzata, sovrapponendosi di fatto, senza alcuna ragione d’interesse pubblico, a quella del prefetto Alecci, che, da rappresentante del governo prima ancora che da commissario, è stato riconosciuto fra i più imparziali nell’affrontare l’emergenza. Un tale passaggio è apparso nondimeno necessario, per ricondurre tutto negli alvei stabiliti, senza intralci.

Esistono in definitiva i presupposti perché la Sogesid, nota appunto per gli stipendi d’oro di cui godono i suoi dirigenti, possa trarre dall’arcipelago profitti smisurati e duraturi, attingendo a risorse pubbliche a tutti i livelli: ma in cambio di quali benefici per gli abitanti di Lipari e delle altre isole? A conti fatti, nessuno. Come emerge dal progetto, il prezzo dell’acqua desalinizzata verrà mantenuto a 4,80 euro al metro cubo, cioè il più caro d’Italia, addirittura con possibilità di aumenti negli anni a venire. È già messo altresì nel conto che l’intervento della società non risolverà in via definitiva il deficit idrico delle Eolie. La prova? Una parte dell’approvvigionamento dell’acqua continuerà ad avvenire per mare, tramite nave cisterna. Come avviene già da quindici anni, dietro richiesta della Regione Siciliana, il 3 dicembre 2008 il Ministero della Difesa ha stipulato infatti con la società Marnavi di Napoli, con procedura negoziata ai sensi dell'art. 57 del decreto legge 163/06, un contratto di fornitura idrica all’isola di Lipari per un importo di 26.000.000 euro, iva inclusa, per soli 2 milioni di metri cubi. In sostanza, gli abitanti dell’arcipelago, sotto l’egida della società in house, dovranno continuare pagare l’acqua al prezzo, del tutto incongruo, di 13 euro al metro cubo.

In realtà, la Sogesid, se reca buone ragioni per mantenere, di fatto, lo stato di cose esistente, tante più ne ha per scendere a patti con la Marnavi, che costituisce in campo armatoriale un potere consolidato, con forti referenti nelle istituzioni. Finisce in effetti con il servirsene, con mutuo guadagno, a titolo giustificativo e non solo, proprio perché restino spendibili e ben remunerativi i deficit di fondo. In tale logica, è significativo comunque il modo in cui la società navale napoletana si pone nel paese e, in particolare, nella vicenda delle Eolie.

Presieduta da Domenico Iervoli, la Marnavi, è specializzata nel trasporto di sostanze chimiche. È proprietaria di ventisette navi operanti sul mercato internazionale, otto delle quali adibite al trasporto di acqua e prodotti alimentari per le comunità delle isole italiane. Come altre società armatoriali, non appare particolarmente devota all’interesse nazionale. Ha fatto costruire infatti diverse navi nella Turchia asiatica, presso di Tuzla, nota perché ospita la maggiore concentrazione navalmeccanica della terra, con quarantacinque cantieri schierati fianco a fianco. Gode nondimeno di alta considerazione presso le sedi governative. E non può trattarsi di normale convenienza. Come riportato, da circa quindici anni la società rifornisce d’acqua le isole Eolie, con convenzioni annuali che, palesemente, prescindono da ogni calcolo di economicità, mentre Regione e Ministero della Difesa avrebbero potuto ricercare soluzioni più idonee, attraverso accordi meglio mirati oppure l’espletamento di regolari gare d’appalto. In merito poi all’opportunità, appaiono tutt’altro che irrisori gli inconvenienti che hanno presentato fino a oggi le operazioni di scarico nelle aree portuali di Lipari, prossime alle abitazioni civili: dalle perdite in mare di acqua potabile agli eccessi di rumore, in tutte le ore del giorno e della notte.

Evidentemente, malgrado i conti non possano tornare, i giochi sono fatti, nel pieno rispetto della tradizione. C’è stato tuttavia un inconveniente, che consente di chiarire meglio le cose e di rendere, soprattutto, misurabile l’affare dell’arcipelago. Si tratta dell’entrata in scena di una impresa tedesca, la Aqua Blue di Bubesheim, operante in vari ambiti: la depurazione, gli impianti idrici, l’energia solare. Klaus Dieter Simon, che conosce bene l’Italia per averla lungamente frequentata, ne è l’amministratore delegato. E in tale veste, nel 2007 ha presentato alle autorità territoriali e regionali una proposta di convenzione, ancora ai sensi dell'art. 57 del decreto legge 163/06, per la definitiva soluzione dell’emergenza idrica delle Eolie. L’impresa, in particolare, si è impegnata a installare, a Lipari e nelle isole minori, alcuni moduli di dissalazione di nuova generazione, quindi non ingombranti come gli attuali né inquinanti, atti a risolvere per intero il fabbisogno idrico, a costo zero per lo stato, la regione e i comuni, richiedendo di contro alla parte pubblica, solo a servizio erogato, il pagamento dell’acqua a un costo oscillate fra 1,05 e 1,21 euro, iva esclusa.

Tra la tariffa che ha proposto l’amministratore dell’impresa tedesca e i quasi 5 euro richiesti dalla Sogesid, che diventano addirittura 13 con l’intervento della Marnavi, corre evidentemente un abisso, che è in fondo quello che separa due precisi modi d’essere e di rapportarsi al bene pubblico. Da un lato c’è Klaus Dieter Simon, che ha deciso di non pagare alcun obolo alla tradizione, di fare impresa quindi nel modo più civile. Dall’altro stanno i potentati regionali, il braccio operativo dell’ARRA, i grandi feudatari delle risorse idriche, che, a ragion veduta, hanno stabilito di mantenere alti i canoni, nel caso appunto delle Eolie fino all’inverosimile, a dispetto dei bisogni delle comunità. Tutto questo, a riprova che nel tempo della privatizzazione, tanto più in Sicilia, la selezione dei convitati al grande affare dell’acqua, che include la partita dell’arcipelago, sta avvenendo al peggio.

Ecco comunque il seguito della storia. Dinanzi alle evidenti opportunità della proposta dell’impresa tedesca, il prefetto Alecci, quale commissario delegato per l'emergenza idrica nelle Eolie, si è dimostrato, una volta ancora, conseguente. Nell’incontro per l’esame tecnico della medesima, che si è tenuta il 28 ottobre 2008, presso il Ministero dell’Ambiente, ha relazionato infatti favorevolmente. Ha dovuto tuttavia fare i conti con l’opposizione, irriducibile e scontata, dell’ingegnere Puccio dell’ARRA, che, con ben poche argomentazioni, in quella sede ha decretato impossibile la desalinizzazione dell’acqua marina ai costi garantiti da Klaus Dieter Simon. I giochi erano fatti, appunto, e la nomina di Pelaggi, già nelle cose, era destinata a chiudere l’argomento.


Fonte: “L'isola possibile”, rivista mensile siciliana allegata a "Il Manifesto"